Le opere presentate in questo libro cercano di vedere, da un approccio interdisciplinare, la situazione della letteratura nel XX secolo. Essi mirano a identificare i suoi costituenti e la natura della sua complessità, e anche la sua relazione con i contesti in cui è nato, e che sono i più suscettibili di rivelare il significato delle sue strutture profonde. Dagli autori e dalle questioni studiate emerge una costante che può essere riassunta attorno ad alcuni concetti fondamentali, ovvero il regno di una soggettività in crisi, che sembra essere il perno semantico attorno al quale si raggruppano altre questioni come la crisi della modernità, il nichilismo e l'ascesa dell'insignificanza nella postmodernità. Il capitalismo, la società dello spettacolo, l'atomizzazione del discorso romanzesco, l'identità liquida, per usare il concetto di Zygmunt Bauman, sono i vettori essenziali. La malinconia, come strumento critico, è diventata globalmente una delle principali problematiche, mostrando come l'ascesa della letteratura si sia congelata nell'eteronomia sociale istituita, e abbia cessato di produrre una nuova realtà al di fuori di un umanesimo universale occidentale-centrico.