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Non stupisce ormai la belligeranza degli uomini, bramosi di potere, ricchezza e dominio, che preferiscono scontrarsi piuttosto che accordarsi fra loro per lo sfruttamento delle risorse o per l'estensione dei confini. Spesso vi hanno influito gli eventi idrogeologici, per i disastri che ne derivavano, ma anche le religioni, per le divinità che decidevano. Per le logiche perverse di grandiosità e odio razziale non si esitava a compiere genocidi; inoltre le teorie politiche, varate per risolvere i malcontenti, sovente avevano esiti tragici. Tutto questo nonostante la caducità esistenziale. Questo…mehr

Produktbeschreibung
Non stupisce ormai la belligeranza degli uomini, bramosi di potere, ricchezza e dominio, che preferiscono scontrarsi piuttosto che accordarsi fra loro per lo sfruttamento delle risorse o per l'estensione dei confini. Spesso vi hanno influito gli eventi idrogeologici, per i disastri che ne derivavano, ma anche le religioni, per le divinità che decidevano. Per le logiche perverse di grandiosità e odio razziale non si esitava a compiere genocidi; inoltre le teorie politiche, varate per risolvere i malcontenti, sovente avevano esiti tragici. Tutto questo nonostante la caducità esistenziale. Questo saggio permette al lettore di comprendere che i problemi del mondo hanno un'origine ben definita, cui si può pervenire per risolverli. Ton Milan ha scritto quattro saggi, due romanzi e una raccolta di liriche.
Autorenporträt
Ton Milan nacque in un ambiente contadino e spartano della Puglia, alla fine del secondo conflitto mondiale, quando si dovette lavorare alacremente, essendo il paese gravemente distrutto per i bombardamenti subiti. Vi sovrastavano ancora la mentalità del feudalesimo medioevale e la cappa religiosa che anteponeva il radioso e confortante Cielo alla vita grama, la quale da poco si disponeva con immensa gratitudine alle innovazioni della luce elettrica e all'acquedotto potabile. Fu affetto sin dall'infanzia da una sordità parziale, per cui si vide escluso ed emarginato, chiudendosi infine a riccio, dopo una fanciullezza umile con pantaloni laceri per i sarmenti che raccoglieva e gli spassi semplici, tra cui palle di pezza e monopattini con rotelline di cuscinetti sferici, condivisi con i suoi coetanei di quartiere. A vent'anni un intervento invasivo gli azzerò l'udito, scaraventandolo nel silenzio assoluto. Fra le sue gravi crisi nichiliste, non ebbe alcuna guida e conforto; solo la fede cattolica, di cui aveva appreso i rudimenti, si rivelò una delle poche ancore di salvezza di cui si avvalse, non avendo altro. La sua febbrile voglia di evadere dalla duplice prigionia (handicap e ambiente agreste) lo spinse lontano verso una metropoli del Nord, dove giunse con la sua valigia di cartone. Poté vivere il clima del '68 studentesco, nel quale maturò infine il soggiorno in Messico per alcuni mesi, durante il quale fu preso da una incipiente crisi che infine si acutizzò, sconvolgendolo per diversi anni. Per risolversi si indusse a profonde meditazioni, letture e vari incontri religiosi tra chiese e sinagoghe, ritrovando infine il proprio equilibrio intimo.