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I saggi raccolti in Iconografie pirandelliane esplorano una fitta serie di domande relative alle molteplici sfaccettature della cultura visiva nell'opera e nell'immagine pubblica di Luigi Pirandello. Qual è il ruolo della dimensione visiva nella poetica di Pirandello, in particolare nella sua concezione dell'immaginazione e della fantasia? In che modo e perché Pirandello nel suo teatro e nella sua narrativa chiama in causa di frequente immagini, tecnologie e pratiche semiotiche visive? In che modo il suo fascino per il cinema, la pittura e la fotografia incidono sulla sua opera? Quali sono le…mehr

Produktbeschreibung
I saggi raccolti in Iconografie pirandelliane esplorano una fitta serie di domande relative alle molteplici sfaccettature della cultura visiva nell'opera e nell'immagine pubblica di Luigi Pirandello. Qual è il ruolo della dimensione visiva nella poetica di Pirandello, in particolare nella sua concezione dell'immaginazione e della fantasia? In che modo e perché Pirandello nel suo teatro e nella sua narrativa chiama in causa di frequente immagini, tecnologie e pratiche semiotiche visive? In che modo il suo fascino per il cinema, la pittura e la fotografia incidono sulla sua opera? Quali sono le componenti dell'immagine pubblica di Pirandello, che si tratti dell'ethos discorsivo attentamente costruito dall'autore stesso o della rappresentazione di Pirandello nella stampa e attraverso strategie editoriali? Nell'affrontare questi (e non pochi altri) argomenti, Iconografie pirandelliane offre non solo una panoramica variegata e unica sui molteplici temi legati a Pirandello e alla cultura visiva, ma esplora anche connessioni trasversali tra diverse questioni che a volte sono rimaste confinate ad aspetti o settori particolari dell'opera pirandelliana. Inoltre, il volume permette di collocare i «regimi di visualità» dell'opera di Pirandello all'interno del contesto più ampio della cultura visiva nel periodo modernista in Italia e altrove.
Autorenporträt
Bart Van den Bossche è professore di letteratura italiana all¿Università Cattolica di Lovanio (KU Leuven). Si occupa di letteratura italiana moderna e contemporanea, in particolare dei rapporti fra mito e letteratura, e fra avanguardia e modernismo. Dal 2011 fa parte del gruppo di ricerca MDRN () che studia la letteratura in Europa nel periodo 1890¿1950. Oltre a una monografia su Cesare Pavese (2001) e un volume di saggi sul mito nel Novecento (2007), ha pubblicato saggi su diversi autori e argomenti dell¿Otto-Novecento (in particolare su Pirandello, il Futurismo, Quasimodo, Calvino e Tondelli). Fra le curatele si possono menzionare Azione/reazione. Il futurismo in Belgio e in Europa (con Giuseppe Manica e Carmen Van den Bergh, 2012), Futurism. A Microhistory (con Sascha Bru e Luca Somigli, 2017) e 1947. Almanach littéraire (con David Martens, 2017). Bart Dreesen si è laureato in lingue e letterature (italiano e tedesco) e in studi letterari presso l¿Università Cattolica di Lovanio (KU Leuven), e dal 2016 è dottorando di ricerca in letteratura italiana e membro del gruppo di ricerca MDRN. Il suo progetto di ricerca, finanziato dal Fondo Fiammingo per la Ricerca (FWO Flanders), è dedicato alle varie trasformazioni discorsive della poesia lirica italiana negli anni cinquanta e sessanta del Novecento, in particolare all¿impiego di strategie narrative. Ha pubblicato su Montale, su Pasolini, sulla poesia dell¿immediato dopoguerra in Italia (Quasimodo) e in Germania (Celan), e sulle fonti letterarie dell¿opera musicale di Fabrizio De André. È redattore finale di Incontri. Rivista europea di studi italiani.