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Nel testamento redatto pochi giorni prima di morire nel gennaio del 1854 Pellico definisce la marchesa Giulia Falletti Di Barolo "venerata ed amata" e non si può negare che Pellico si sentisse grato ai coniugi Barolo che nel 1834 gli avevano offerto un impiego o meglio una sorta di pensione / vitalizio in cambio di una sua collaborazione a tutto campo: nel corso degli anni, infatti, Pellico aveva tenuto i conti delle sale d'asilo per bambini poveri ospitate a palazzo Barolo, riordinato i libri e la collezione di autografi dei Barolo e scritto molte lettere soprattutto per Giulia come…mehr

Produktbeschreibung
Nel testamento redatto pochi giorni prima di morire nel gennaio del 1854 Pellico definisce la marchesa Giulia Falletti Di Barolo "venerata ed amata" e non si può negare che Pellico si sentisse grato ai coniugi Barolo che nel 1834 gli avevano offerto un impiego o meglio una sorta di pensione / vitalizio in cambio di una sua collaborazione a tutto campo: nel corso degli anni, infatti, Pellico aveva tenuto i conti delle sale d'asilo per bambini poveri ospitate a palazzo Barolo, riordinato i libri e la collezione di autografi dei Barolo e scritto molte lettere soprattutto per Giulia come segretario personale. In cambio di questa disponibilità del Pellico a svolgere mansioni più qualificate, ma anche compiti piuttosto modesti, lo scrittore aveva goduto nel corso degli anni dell'amicizia e della stima dei Barolo e in particolare di Giulia che dopo la morte del marito aveva continuato le sue attività caritatevoli e amministrato in modo generoso, ma razionale l'eredità lasciatele dal marito.