La teoria della polarizzazione sociale ipotizza che le grandi città del mondo tendano a dividersi in due strati sociali. Tuttavia, nel contesto degli Stati in via di sviluppo integrati nella zona economica della Grande Cina meridionale, uno studio empirico su tre città asiatiche mette in discussione l'ipotesi della polarizzazione sociale e suggerisce forme alternative di trasformazione sociale. I dati sui cambiamenti nell'occupazione, nel lavoro e nel reddito familiare a Singapore, Hong Kong e Taipei mostrano che i regimi urbani e le politiche sociali promosse dagli Stati in via di sviluppo giocano un ruolo decisivo nella formazione della disuguaglianza sociale e delle popolazioni urbane marginali.