Questo libro si concentra principalmente sul principio di complementarietà, sancito nel preambolo e nell'articolo 1 dello Statuto di Roma che istituisce la Corte Penale Internazionale. Questo principio significa che la responsabilità di processare gli autori di genocidi, crimini contro l'umanità e crimini di guerra spetta principalmente agli Stati. È in questo senso che il preambolo del presente statuto afferma che tutti gli Stati hanno il dovere di perseguire i crimini che rientrano nella giurisdizione della Corte Penale Internazionale.La CPI potrà quindi procedere e giudicare solo quando i tribunali nazionali: "normalmente competenti" non sono disposti o non possono prendere in considerazione un caso (articolo 17).La CPI potrebbe quindi intervenire per condurre un'indagine se il sistema giudiziario nazionale è lento a indagare, se ha avviato un procedimento, ma in realtà sta cercando di proteggere una persona dalla responsabilità penale o, infine, se l'indagine non è stata condotta in modo indipendente o imparziale.In altre parole, la giurisdizione della CPI è sussidiaria. La ratifica dello Statuto di Roma costituisce quindi un impegno da parte di uno Stato a perseguire e giudicare i crimini definiti dallo Statuto a livello nazionale.
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