Lo screening genetico per il tumore al seno nelle donne a rischio rimane una questione etica importante, poiché rifiuta immagini controverse, ovvero:¿ un'immagine spaventosa del cancro;¿ un'immagine positiva dello screening del cancro.Questo sistema, rivolto alle donne di età compresa tra i 50 e i 74 anni, le invita a partecipare a un esame di screening in due parti ogni due anni: una prima lettura, una mammografia bilaterale in due viste (frontale e obliqua) analizzata da un radiologo, seguita da una seconda lettura se la mammografia è negativa. Tuttavia, le nuove tecniche di screening genetico per le persone a rischio hanno rivoluzionato il modo in cui il cancro al seno viene oggi trattato in fase molto precoce, o addirittura preventiva. Per questo motivo, il concetto rimane controverso, perché in questi casi non si tratta di persone malate, ma di persone sane che potrebbero potenzialmente ammalarsi in futuro, ed è per questo che mi sono posta la seguente domanda: "Qual è il punto di vista etico riguardo allo screening genetico del cancro al seno nelle donne a rischio in vista di un trattamento preventivo?
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