Questo testo nasce dal disaccordo e dall'insoddisfazione degli insegnanti che ho provato da quando abbiamo iniziato a esercitare la professione di insegnante, percependo che come educatori trasformatori la nostra pratica deve coincidere con le nostre teorie e che molte volte la teoria è limitata e insufficiente a spiegare i fenomeni che si verificano nella pratica. I momenti di maggiore insoddisfazione sono risultati nel nostro caso, senza dubbio, l'orario di chiusura degli istituti scolastici, un fatto che permetteva a noi insegnanti (o alla maggioranza) di conoscere altre classi. Queste preoccupazioni sono state approfondite dall'esperienza educativa svolta negli anni 2020-2021, periodi di forte presenza della pandemia Covid 19, di chiusura delle scuole, di educazione virtuale di emergenza, di isolamento e di stress di insegnanti e studenti. Anche se la pandemia non è finita, la vita sociale ed educativa delle persone tende ad assomigliare a quella degli anni precedenti. È stato ed è un periodo difficile, pieno di incertezze, in cui come insegnanti sperimentiamo paure, ansie, scarso riconoscimento della professione docente, ignoranza e scarso utilizzo delle risorse digitali. La pandemia è arrivata inaspettata e abbiamo dovuto sperimentare e imparare come potevamo.