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"Made in China" riassume l'ascesa finale del Regno di Mezzo allo status di grande potenza. Gli ultimi cinque anni, dal 2016 al 2020, sono stati particolarmente importanti. La svolta geopolitica non è certo l'inizio del tanto invocato "secolo cinese". Piuttosto, la Cina mira a un mondo multipolare, anche se con importanti contributi da parte della Cina, in contrasto con il mondo finora dominato dagli americani. L'Europa e l'America hanno finora ignorato questo cambiamento o non l'hanno ancora notato veramente. Dopo 500 anni di dominazione occidentale - prima con Spagna, Portogallo, Olanda,…mehr

Produktbeschreibung
"Made in China" riassume l'ascesa finale del Regno di Mezzo allo status di grande potenza. Gli ultimi cinque anni, dal 2016 al 2020, sono stati particolarmente importanti. La svolta geopolitica non è certo l'inizio del tanto invocato "secolo cinese". Piuttosto, la Cina mira a un mondo multipolare, anche se con importanti contributi da parte della Cina, in contrasto con il mondo finora dominato dagli americani. L'Europa e l'America hanno finora ignorato questo cambiamento o non l'hanno ancora notato veramente. Dopo 500 anni di dominazione occidentale - prima con Spagna, Portogallo, Olanda, Francia e Gran Bretagna, poi con gli Stati Uniti - il centro del mondo si è lentamente spostato dall'Atlantico alla regione indo-pacifica dalla fine della seconda guerra mondiale. Dall'inizio della riforma cinese 40 anni fa, in Occidente si è ipotizzato più volte che, secondo la teoria della convergenza, la Cina, con lo sviluppo economico, si sarebbe avvicinata sempre di più alla democrazia - occidentale. Questo non è successo. Piuttosto, la Cina si è sviluppata con un proprio modello basato sulla sua storia e tradizione.
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Autorenporträt
Peter Achten: estudió historia y economía en Berna, Berlín, París y Londres. Primero trabajó como periodista local en Basilea. A continuación, trabajó para medios de comunicación nacionales y extranjeros en América Latina y España. Fue presentador y productor del programa de noticias de la televisión suiza Tagesschau (1975-85). A esto le siguieron años de corresponsalía en Suiza y en el extranjero.