Il significativo deficit energetico osservato porta le famiglie a fare un uso intensivo e abusivo di fonti energetiche alternative, in particolare legna da ardere e carbone, che aumenta la pressione sulle foreste con un impatto negativo sul clima. Sembra che le difficoltà di accesso all'energia pesino più sulle donne che sugli uomini, con la conseguenza di ridurre sostanzialmente il tempo che avrebbero dovuto dedicare alle attività educative, sociali e di generazione di reddito. Nella RD Congo, le donne sono coinvolte nel 90% delle attività agricole e sono le principali protagoniste delle attività informali per la sopravvivenza delle famiglie. Riducendo il fabbisogno di legna, i beneficiari realizzano anche risparmi finanziari che consentono loro di soddisfare altre esigenze.