Scetticismo nella conoscenza, riconoscimento dell¿altra mente e riscoperta dell¿ordinario sono temi cardine del pensiero di Stanley Cavell, investigati nei contesti narrativi della tragedia shakespeariana e della commedia hollywoodiana del 'rimatrimonio'. La trattazione espone la lettura cavelliana ¿ una contaminazione di filosofia, arte e psicologia ¿ di queste opere teatrali e filmiche, incentrate sul multiformismo delle dinamiche relazionali familiari e loro valenze identitarie. Nella congettura dell¿identità come pluralità, il testo prosegue affrontando con distanza critica la concezione digitale di ¿psiche umanoide¿, l¿idea di personalità computerizzata e computazionale della cognitività tecnologica, confrontandosi con la visione della coscienza emergente dagli studi dell¿Intelligenza Artificiale e delle attuali scienze del mentale. A conclusione, il saggio propone una riflessione sul 'gioco linguistico' della psicoterapia, come 'prospettiva della seconda personä. L¿opera è rivolta a formatori operanti in ambito psicologico e filosofico, clinico e didattico.