In questo studio ci occupiamo del modo in cui i membri della giuria di tesi valutano e valutano le relazioni di ricerca difese dai candidati durante le sessioni d'esame. Ci chiediamo se la variazione dei voti assegnati sia normale e converga verso una tendenza media, dal momento che i criteri dettagliati di lettura e di valutazione non sembrano essere uniformi e coerenti. Inoltre, le giurie difensive non ricevono sufficienti indicazioni e sono quindi lasciate a se stesse, durante la difesa, per giudicare il valore delle memorie precedenti. Questo approccio sembra dare agli esaminatori una maggiore libertà di indulgere al sentimento e quindi di allontanarsi dall'obiettività. Di conseguenza, è probabile che la divergenza tra i membri delle giurie aumenti, anche se sappiamo che una divergenza di opinioni non è di per sé un fatto negativo. Tuttavia, il problema sorge quando si supera la soglia di accettabilità. In altre parole, quando gli esaminatori si lasciano trasportare da variabili soggettive, lontane dai criteri di valutazione stabiliti.