Sin dalla sua indipendenza, nel 1960, il Mali ha dato ampio spazio alla lingua francese. È presente in tutte le ramificazioni dell'amministrazione maliana, comprese le scuole, la giustizia, la sanità, la politica, i media e tutte le istituzioni della Repubblica. Per la maggior parte, tuttavia, il francese è associato alla parola scritta, alla modernità e all'amministrazione, mentre le lingue nazionali sono dedicate all'oralità, alla convivialità e alla vita quotidiana. Con la promulgazione della nuova Costituzione, frutto del referendum del 18 giugno 2023, il francese non è più la lingua ufficiale del Mali, come previsto dalla Costituzione del 1992, ma solo una lingua di lavoro. Secondo l'articolo 31 della nuova Costituzione, "le lingue nazionali sono le lingue ufficiali del Mali" e "il francese è la lingua di lavoro". Il testo non specifica quali lingue nazionali saranno d'ora in poi le lingue ufficiali del Mali, ma afferma che una legge organica "determinerà le condizioni e le procedure per il loro utilizzo".
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