Perché un dialogo tra l'esperienza intellettuale di Maurice Merleau-Ponty e la psicoanalisi? Forse sarebbe più prudente iniziare con un'altra domanda: perché Merleau-Ponty ricorre a quelle che chiama non-filosofie? Chiunque legga l'opera del filosofo può chiedersi continuamente perché le scienze, la politica, le istituzioni e le arti in generale siano così presenti nel suo pensiero. Perché questo dialogo è così costante e costitutivo della sua esperienza filosofica? E perché, tra le varie non-filosofie a cui il filosofo ha fatto ricorso, è stato scelto il dialogo con la psicoanalisi?