Sin dall'inizio della rivoluzione industriale inglese, l'impatto delle tecnologie emergenti sulla forza lavoro è stato oggetto di un dibattito molto controverso da parte di alcuni dei pensatori più importanti del mondo. Nel 1930, John Keynes descrisse l'emergere della disoccupazione tecnologica: "Si tratta di una disoccupazione dovuta alla scoperta di mezzi per economizzare l'uso del lavoro che superano il ritmo con cui possiamo trovare nuovi usi per il lavoro". Sullo sfondo dell'enorme aumento della disoccupazione provocato dalla crisi finanziaria del 2007, insieme alla forte meccanizzazione del lavoro in tutti i settori dell'economia, molti economisti stanno iniziando a studiare più specificamente l'impatto dei processi di automazione sulla forza lavoro. È possibile che l'economia non recuperi tutti i posti di lavoro persi durante la recessione? L'idea che i lavoratori saranno riassorbiti nell'economia da industrie di nuova creazione è messa in discussione. Questo libro vuole contribuire alla comprensione dell'influenza degli investimenti tecnologici sulla forza lavoro negli Stati Uniti di oggi.
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