57,99 €
inkl. MwSt.
Versandkostenfrei*
Versandfertig in 6-10 Tagen
  • Broschiertes Buch

Il lavoro sul campo, che si è esteso in lungo e in largo per le strade di Bogotà, si è sviluppato a partire dalla semplice osservazione delle persone che raccolgono carta, cartone e rifiuti riciclabili e che utilizzano il carrello dei bidoni per trasportare questi materiali. Attraverso questa pratica, ho potuto rendermi conto - come farebbe qualsiasi pedone - che il carrello dei bidoni è anche la casa del cartonero. Nel luglio 1985, l'osservazione è diventata partecipativa quando siamo andati alla ricerca dei magazzini dove si compravano e si vendevano le materie prime riciclabili, nei pressi…mehr

Produktbeschreibung
Il lavoro sul campo, che si è esteso in lungo e in largo per le strade di Bogotà, si è sviluppato a partire dalla semplice osservazione delle persone che raccolgono carta, cartone e rifiuti riciclabili e che utilizzano il carrello dei bidoni per trasportare questi materiali. Attraverso questa pratica, ho potuto rendermi conto - come farebbe qualsiasi pedone - che il carrello dei bidoni è anche la casa del cartonero. Nel luglio 1985, l'osservazione è diventata partecipativa quando siamo andati alla ricerca dei magazzini dove si compravano e si vendevano le materie prime riciclabili, nei pressi di un luogo chiamato dalla gente "la calle del Cartucho" (la via della cartuccia). Per questo motivo, uno dei nuclei più importanti dell'analisi spaziale di questo lavoro è questo settore, una delle "olle" più conosciute della città, situata tra le vie 9ª e 10ª e 12ª e 13ª, nel settore di Santa Inés, oggi centro storico di Bogotà, in fase di riabilitazione. Quando si dice "olla" si parla di un settore abbandonato dalle politiche urbanistiche, che a poco a poco è diventato un settore per la vendita di sostanze psicoattive.
Autorenporträt
Maria Teresa Salcedo Restrepo est anthropologue à l'Universidad de los Andes à Bogotá, en Colombie. Elle a terminé ses études de maîtrise et de doctorat en anthropologie à l'université de Columbia à New York. Elle est liée depuis plusieurs années au groupe d'anthropologie sociale de l'Institut colombien d'anthropologie et d'histoire (ICANH).