Il principio dell'accesso alla giustizia si riferisce, da un punto di vista istituzionale, all'accesso alle corti e ai tribunali, dal basso verso l'alto, e quindi al giudice; al giudice dal livello più basso della piramide giurisdizionale al vertice; in altre parole, dal giudice del tribunale di pace al giudice della corte di cassazione. Dal punto di vista dello scopo della giustizia, essa ruota attorno all'accesso ai diritti. Quindi, la giustizia come istituzione è un mezzo-giustizia e la giustizia come diritti è un fine-giustizia, inteso come fine del mezzo-giustizia. La giustizia come mezzo evidenzia un'altra regola assiale, che è la giustizia di prossimità. Quest'ultima è un pilastro e una matassa fondamentale di un processo equo. L'accesso alla giustizia è la culla del ripristino di qualsiasi diritto violato. Nelle sue manifestazioni vigorose, garantisce l'efficacia degli altri principi che contribuiscono a un processo equo. Se rispettato correttamente, sia a monte che a valle, è il garante di qualsiasi riparazione del danno subito e, per estensione, della certezza del diritto e della giustizia.