Il paesaggio detentore di significati profondi per le popolazioni che vi abitano deriva dalla struttura dei luoghi, dalla stratificazione di segni che l'uomo nel tempo vi ha lasciato per adattarsi e vivervi e assume per questo un valore storico testimoniale intrinseco. È patrimonio collettivo, retaggio culturale comune per coloro che si rapportano a esso e concorre a creare il senso di appartenenza di un individuo a una comunità. Concepire il paesaggio come il risultato di una stratificazione storica di interazione tra l'esperienza umana e la natura1, secondo la tradizione della disciplina geografica e recuperata nella Convenzione europea del Paesaggio, supera e prende le distanze dal concetto di "bel paesaggio", come un bene immobile da mummificare, concetto che ha giustificato la trasformazione incontrollata di ampie parti di territorio italiano.