La resistenza alla vancomicina è stata segnalata in isolati clinici di CONS. La minaccia emergente di una diffusa resistenza alla vancomicina rappresenta una seria preoccupazione per la salute pubblica, dato che la vancomicina è stata a lungo il trattamento preferito degli organismi gram-positivi resistenti agli antibiotici. Le alterazioni delle attività autolitiche sono sempre associate alla resistenza alla vancomicina. La riduzione dell'attività autolitica può consentire alla cellula di tollerare la vancomicina che altrimenti potrebbe causare effetti di lisi. Questo potrebbe essere un passo importante nello sviluppo della resistenza alla vancomicina. Una caratteristica chiave del meccanismo di resistenza in questo mutante sembra essere un'alterazione della struttura della parete cellulare tale da consentire la cattura delle molecole glicopeptidiche alla periferia delle cellule lontane dai siti di biosintesi della parete cellulare, che diventano così protette dall'antibiotico. Descriviamo un isolato clinico di VRSE acquisito in comunità e ci proponiamo di indagare sul VRSE (rilevamento della distribuzione dei geni van A e van B) e di studiare la relazione della vancomicina con l'attività di autolisi batterica. Il microscopio elettronico a trasmissione ha mostrato che gli isolati VRSE hanno una parete cellulare più spessa, seguiti dagli isolati VISE.