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Gli indicatori batterici convenzionali continuano a essere il gold standard utile per la valutazione della qualità dell'acqua. Tuttavia, la presenza di batteri vitali ma non coltivabili continua a causare gravi epidemie dovute all'utilizzo di acqua contaminata da patogeni per scopi potabili e/o ricreativi. Lo scopo di questo lavoro è stato quello di combinare il metodo colturale con la PCR sia monoplex che multiplex per determinare il rischio potenziale dell'acqua esaminata. I metodi di coltura sono stati utilizzati per rilevare indicatori batterici e batteri patogeni selezionati, ovvero…mehr

Produktbeschreibung
Gli indicatori batterici convenzionali continuano a essere il gold standard utile per la valutazione della qualità dell'acqua. Tuttavia, la presenza di batteri vitali ma non coltivabili continua a causare gravi epidemie dovute all'utilizzo di acqua contaminata da patogeni per scopi potabili e/o ricreativi. Lo scopo di questo lavoro è stato quello di combinare il metodo colturale con la PCR sia monoplex che multiplex per determinare il rischio potenziale dell'acqua esaminata. I metodi di coltura sono stati utilizzati per rilevare indicatori batterici e batteri patogeni selezionati, ovvero Escherichia coli O157:H7, Legionella spp. e Helicobacter pylori. Inoltre, è stata utilizzata la PCR per rilevare E. coli O157:H7 e una PCR multiplex per rilevare simultaneamente i sei geni di virulenza selezionati (flic, stx1, stx2, eae, rfbE e hly). Sono stati raccolti centosettantacinque diversi campioni d'acqua in Egitto. I campioni di acqua sono stati raccolti dal fiume Nilo (ramo di Rossita), dal Mar Mediterraneo, da drenaggi idrici, da acque reflue ospedaliere e da acque sotterranee. Legionella spp. e H. pylori sono stati rilevati con metodi di coltura su terreni selettivi rispettivamente nel 25 e nel 33% dei campioni d'acqua esaminati.
Autorenporträt
Dr. Mohamed Azab R. El-Liethy ist Forscher am Nationalen Forschungszentrum (NRC), Giza, Ägypten. Er erhielt seinen Doktortitel im Bereich Mikrobiologie. Im Jahr 2015 war er als Postdoctoral Research Fellow an der Tshwane University of Technology (TUT) in Pretoria, Südafrika, tätig. Sein Hauptforschungsinteresse gilt der Wasser- und Abwassermikrobiologie sowie der Molekularbiologie.