Secondo l'articolo 5.3 del Protocollo che istituisce la Corte africana dei diritti dell'uomo e dei popoli (Protocollo di Ouagadougou), "la Corte può consentire agli individui e alle organizzazioni non governative che godono dello status di osservatori presso la Commissione di presentare domande direttamente ad essa, conformemente all'articolo 34(6) del presente Protocollo". L'articolo 34, paragrafo 6, a sua volta subordina la ricevibilità di tali domande alla "dichiarazione dello Stato che accetta la competenza della Corte a ricevere le domande di cui all'articolo 5.3 del presente Protocollo". Nello spirito di questa disposizione, essa dà agli Stati parte l'accesso automatico alla Corte, mentre rimane un ostacolo per gli individui nell'accesso alla giustizia internazionale e continentale perché ad oggi un numero molto ridotto di Stati parte della Carta ha già fatto tale dichiarazione, ossia 8 Stati su 32 che hanno ratificato il Protocollo. A nostro avviso, per affrontare questo problema, il sistema africano dovrebbe ispirarsi all'esperienza del sistema europeo di tutela dei diritti umani, che consente agli individui di accedervi.