Con la fine della guerra civile e l'avvento della pace nel 1992, il Mozambico ha conosciuto un boom delle risorse naturali, con particolare attenzione al carbone, insieme alla scoperta di giacimenti di gas naturale nel bacino di Rovuma. L'esistenza di queste risorse ha suscitato l'interesse delle compagnie minerarie e petrolifere transnazionali, fattori che hanno aumentato le aspettative di crescita materiale del Paese. Lo sfruttamento di queste risorse ha portato al trasferimento delle famiglie che vivevano nelle aree di produzione del carbone nelle località di Cateme e Mualadzi, a Moatize, operato da Vale, Riversdale e Rio Tinto. Il processo di reinsediamento, che sta suscitando scalpore tra gli osservatori dei diritti umani e le aziende citate, è stato caratterizzato da gravi irregolarità che violano la Costituzione della Repubblica del Mozambico e i diritti umani, in particolare quelli delle popolazioni colpite.