Dall'avvento del XVIII secolo, è innegabile che ogni Stato moderno e civilizzato si sia posto il problema del rispetto del diritto a un giusto processo. Fin dall'inizio, una parte coinvolta in un processo deve avere la possibilità di presentare la propria difesa in condizioni ottimali e di attendere il proprio destino entro i termini previsti dalla legge. Che si tratti dei sostenitori del vittimocentrismo o dell'imputatocentrismo, il rispetto del tempo ragionevole rimane indispensabile per garantire un processo equo. Gli autori accademici sottolineano che le componenti di un processo equo sono tre: l'uguaglianza di armi e opportunità, il rispetto di termini ragionevoli e l'effettiva applicazione delle decisioni giudiziarie. La nostra riflessione riguarda la seconda componente, basata sulla questione del rispetto dei termini ragionevoli in materia penale nel diritto positivo congolese, con riferimento alla giurisprudenza della Corte europea dei diritti dell'uomo. Abbiamo quindi individuato i meccanismi di protezione delle parti in causa dal superamento arbitrario dei termini ragionevoli, al fine di garantire un processo equo alle parti coinvolte.