In linea con il mondo ideale che speravano di raggiungere, molti pensatori si proponevano, tra l'altro, di individuare i problemi della loro società per applicare le soluzioni adeguate. Platone, notando le difficoltà che impedivano il benessere dei suoi concittadini, propose la scienza delle virtù, il cui scopo era quello di predisporre gli ateniesi alla necessaria pratica della bontà sia nelle parole che nelle azioni, garanzia di una vita felice. Egli rimase convinto che le sofferenze quotidiane dei suoi connazionali, simili a quelle delle società odierne, fossero essenzialmente il risultato della cattiva condotta di cittadini ossessionati dalla ricerca assoluta del guadagno materiale. Secondo Platone, la scienza del Bene, attraverso le sue virtù di coraggio, temperanza, giustizia e saggezza, ha l'effetto positivo di eliminare tutti i vizi comunemente riconosciuti negli esseri umani, fino a trasformarli in esseri benevoli. È un tipo di conoscenza ideale che permette al conoscitore di trascendere le verità evanescenti per raggiungere realtà senza tempo, che generano valori universali.