Noi abbiamo scelto di lavorare pensando che il nostro lettore sia un credente; non è importante se poi frequenta la parrocchia invece di un movimento ecclesiale oppure ap-partiene ad un ordine religioso: l'essenziale è che abbia un riferimento reale ad una qualche comunità, non sia cioè un 'cane sciolto', e che non legga queste pagine per curiosità o per altri motivi che non siano il crescere nella fede. L'ideale sarebbe che lo facesse all'interno di un programma di studi quale quello di una Facoltà Teologica o un Istituto Superiore di Scienze Religiose, perché è in tale ambito che esse sono nate e là possono ricevere quell'aiuto indispensabile affinchè non siano travisate quando il tono si fa più pungente o l'argomento è spinoso. Si può non condividere la nostra scelta e contestarne opportunità e metodo; ma leggere queste pagine con altre chiavi di interpretazione rispetto a quelle qui enunciate significherebbe far dire loro cose per le quali non sono state pensate e che non intendono affermare. (dall'introduzione)