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Il libro raccoglie 57 articoli pubblicati nel corso del 2023 sul giornale digitale "Sevillainfo", raggruppati in tre rubriche relative alla politica interna, giudiziaria ed estera. La prima descrive la tormentata evoluzione della situazione politica in Spagna, dalla sconfitta di Pedro Sánchez alle elezioni regionali e comunali, alla formazione di un governo "Frankenstein-2" - nonostante abbia perso anche le elezioni politiche -, grazie all'appoggio dei partiti pro-indipendenza, in cambio della concessione di un'amnistia agli autori del colpo di Stato del 2017 in Catalogna. La sezione…mehr

Produktbeschreibung
Il libro raccoglie 57 articoli pubblicati nel corso del 2023 sul giornale digitale "Sevillainfo", raggruppati in tre rubriche relative alla politica interna, giudiziaria ed estera. La prima descrive la tormentata evoluzione della situazione politica in Spagna, dalla sconfitta di Pedro Sánchez alle elezioni regionali e comunali, alla formazione di un governo "Frankenstein-2" - nonostante abbia perso anche le elezioni politiche -, grazie all'appoggio dei partiti pro-indipendenza, in cambio della concessione di un'amnistia agli autori del colpo di Stato del 2017 in Catalogna. La sezione giudiziaria analizza il processo seguito dal governo socialista per adottare una legge di amnistia che è incostituzionale, ingiusta e immorale. La terza sezione si occupa di importanti questioni di politica estera, come la prosecuzione dell'aggressione russa all'Ucraina, la guerra tra la milizia terroristica palestinese Hamas e Israele, le relazioni tra Spagna e Marocco e tra Unione europea e Regno Unito, il vertice iberoamericano e la situazione in Irlanda del Nord e nel Nagorno-Karabakh. Il bilancio degli eventi dell'anno è piuttosto fosco.
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Autorenporträt
José Antonio de Yturriaga Barberán é licenciado em Direito pela Universidade de Sevilha e doutorado pela UCM. Embaixador e professor de Direito Internacional e Diplomático. Foi chefe do Departamento Jurídico Internacional do Ministério dos Negócios Estrangeiros e embaixador no Iraque, Irlanda e Rússia, e representante permanente junto da ONU em Viena.