È noto da tempo come un fatto criminologico che il crimine è un fenomeno urbano. Secondo ogni previsione le nostre città sono sempre più grandi, la popolazione delle aree urbane è in costante aumento. Ciò significa: dobbiamo concentrarci sulle città, quando pianifichiamo gli interventi di prevenzione del crimine. Per diversi decenni la profilassi si è concentrata su tecniche di prevenzione sociale, che miravano a cambiare il comportamento e l'atteggiamento delle persone. Abbiamo dimenticato l'ambiente fisico che ci circonda. Ma il crimine può sempre essere interpretato in relazione a un'area specifica, a uno spazio vitale, quindi l'ambiente costruito degli spazi urbani ha un'importanza enfatizzata nel trattare il crimine. A causa di ciò, la CPTED (prevenzione del crimine attraverso la progettazione ambientale) sta per essere apprezzata, che è cambiata negli ultimi 20 anni. La CPTED non è più solo un metodo di prevenzione situazionale del crimine, ma è anche sociale, perché cambiamo non solo l'ambiente, ma cerchiamo anche di cambiare il comportamento e l'atteggiamento delle persone. Naturalmente, se vogliamo avere successo, dobbiamo misurare la sicurezza di una zona. La domanda è: come possiamo farlo? Questo libro cerca di dare una risposta...