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""Similitudini Tratte Dalle Tre Cantiche: Della Divina Commedia"" ¿¿¿¿¿ un libro scritto da Dante Alighieri nel 1837. Quest'opera contiene una raccolta di similitudini tratte dalle tre cantiche della Divina Commedia: Inferno, Purgatorio e Paradiso. Dante utilizza queste similitudini per descrivere le sue esperienze e le sue emozioni, e per rappresentare le persone e i luoghi che incontra nel suo viaggio attraverso l'aldil¿¿¿¿¿¿. Questo libro ¿¿¿¿¿ considerato un'opera importante della letteratura italiana e un testo fondamentale per la comprensione della Divina Commedia di Dante.This scarce…mehr

Produktbeschreibung
""Similitudini Tratte Dalle Tre Cantiche: Della Divina Commedia"" ¿¿¿¿¿ un libro scritto da Dante Alighieri nel 1837. Quest'opera contiene una raccolta di similitudini tratte dalle tre cantiche della Divina Commedia: Inferno, Purgatorio e Paradiso. Dante utilizza queste similitudini per descrivere le sue esperienze e le sue emozioni, e per rappresentare le persone e i luoghi che incontra nel suo viaggio attraverso l'aldil¿¿¿¿¿¿. Questo libro ¿¿¿¿¿ considerato un'opera importante della letteratura italiana e un testo fondamentale per la comprensione della Divina Commedia di Dante.This scarce antiquarian book is a facsimile reprint of the old original and may contain some imperfections such as library marks and notations. Because we believe this work is culturally important, we have made it available as part of our commitment for protecting, preserving, and promoting the world's literature in affordable, high quality, modern editions, that are true to their original work.
Autorenporträt
Durante degli Alighieri (1265 - 1321), was a major Italian poet of the Late Middle Ages. His Divine Comedy, originally called Comedìa and later christened Divina by Boccaccio, is widely considered the greatest literary work composed in the Italian language and a masterpiece of world literature. In the late Middle Ages, the overwhelming majority of poetry was written in Latin and therefore accessible only to affluent and educated audiences. In De vulgari eloquentia (On Eloquence in the Vernacular), however, Dante defended use of the vernacular in literature. He himself would even write in the Tuscan dialect for works such as The New Life (1295) and the aforementioned Divine Comedy; this choice, although highly unorthodox, set a hugely important precedent that later Italian writers such as Petrarch and Boccaccio would follow. As a result, Dante played an instrumental role in establishing the national language of Italy.