Cinquant'anni fa, l'aumento delle temperature globali, la carenza di acqua potabile, i cambiamenti climatici e il degrado ambientale erano realtà inimmaginabili, quasi fittizie, ma oggi fanno parte della vita quotidiana. I ricercatori di varie parti del mondo sono alla ricerca di soluzioni allo squilibrio ecologico e alla salvaguardia della qualità della vita delle popolazioni umane. Tra le varie proposte elaborate, spiccano i metodi di misurazione dell'impatto antropico sull'ambiente. Per questo motivo, il presente studio prende in esame una delle metodologie di sostenibilità più diffuse, l'Impronta ecologica, e la confronta con l'articolo 5 della Costituzione federale brasiliana del 1988, che garantisce i diritti e le garanzie fondamentali, sia individuali che collettivi, per verificare se i suoi precetti sono conformi ai principi stabiliti nella Carta del Paese. A tal fine, è stata costruita una matrice comparativa, in cui è stato possibile verificare che l'Impronta ecologica non rispetta o garantisce direttamente nessuna delle prerogative costituzionali.