Questo saggio prende spunto dalla recente enciclica Papale Laudato sii mi Signore e ricostruisce il terreno d¿incubazione storico/filosofico/socio-culturale dell¿attuale sensibilità ecologica. In particolare, tramite le figure di Pierre Teilhard de Chardin e di Hans Jonas, si analizza la questione etico-antropologica sottesa al dibattito sull¿ecologia. In particolare si riflette sulle prospettive teologiche sottese al discorso dell¿Enciclica papale, focalizzandosi su una «creazione» intesa come originario atto comunicativo di Dio. Su questo innesto centrale, pregno di tutta l¿anima francescana, il Dio creatore si configura come un poeta, piuttosto che come un puro meccanico della potenza. Si tratta cioè di recuperare l¿anima synphonialis del mondo di cui siamo parte e la capacità di lasciarci coinvolgere nella sofferenza del pianeta, in una solidarietà/responsabilità attiva verso i poveri e verso le future generazioni. Entro un tale quadro che è denuncia della cultura dello scarto e invito agli uomini di buona volontà a un patto comune per l¿ambiente e per l¿abitare umano nel mondo, ci si richiama alla figura di San Francesco come archetipo poetico/religioso di fedeltà alla terra.
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