Il tema della spiritualità africana è una sorpresa inaspettata per molti, perché per molto tempo abbiamo pensato che la spiritualità è una prerogativa del cristianesimo o, semmai, non ha nulla a che fare con la pratica tradizionale africana, un pregiudizio la cui origine risale ai tempi dei primi missionari nel continente. I missionari che ci hanno portato la fede ci hanno fatto credere che la spiritualità ha a che fare con la santità, che è raggiungibile solo nel cristianesimo. Le pratiche tradizionali africane erano guardate dall'alto in basso: a un certo punto, infatti, i missionari le hanno addirittura livellate a livello satanico. Questo atteggiamento rendeva difficile, non solo per i missionari entrare in un dialogo utile con le tradizioni africane, ma anche per i convertiti africani avere una visione positiva di quei valori che, fino al momento della loro conversione, avevano tanto amato. La spiritualità può riferirsi ad una realtà ultima o immateriale; un cammino interiore che permette di scoprire l'essenza del proprio essere; oppure i valori e i significati più profondi con cui le persone vivono, e questo è vero per la spiritualità africana.