I brackets autoleganti non sono una novità concettuale, essendo stati sperimentati negli anni '30¹. La tecnica convenzionale oggi utilizza legature metalliche o elastomeriche per fissare il filo dell'arco a un bracket. Legare il filo dell'arco all'alloggiamento del bracket in questo modo può richiedere molto tempo, soprattutto quando si utilizzano legature metalliche, ed è per questo che sono stati sviluppati per la prima volta i brackets auto-leganti. Stolzenberg ha inventato l'attacco Russell nel 1935 ed è uno dei pionieri dei brackets autoleganti². Il bracket auto-legante è stato introdotto per creare un ambiente "privo di attrito", con la convinzione di consentire una migliore meccanica di scorrimento; poiché i denti si muovono più rapidamente, il tempo di trattamento diminuisce. Inoltre, si suggerisce che il bracket auto-legante riduca i tempi di permanenza alla poltrona, promuova una migliore igiene orale e consenta un migliore controllo delle infezioni. La premessa di base del bracket auto-legante è che il meccanismo di chiusura o apertura del bracket trasforma lo slot del bracket in un tubo che contiene passivamente o attivamente il filo. In assenza di fili o legature elastomeriche, la resistenza all'attrito è presumibilmente ridotta e il movimento del dente avviene a una velocità maggiore.