Stato, Chiesa e immunità fiscale
Il commercio della fede
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Da quando i colonizzatori sono sbarcati sul suolo brasiliano, il nostro Paese ha mostrato giorno dopo giorno la crescente manipolazione di altre culture e idee rispetto alle nostre. Per quanto riguarda l'aspetto religioso, non è stato diverso. I primi movimenti religiosi in terra brasiliana desideravano in gran parte obbedire a ciò che dettava lo Stato dell'epoca, unendosi così alle forze di cui la Corona portoghese aveva bisogno per impadronirsi sempre più del nostro Brasile. Questa unione tra Stato e Chiesa si è perpetuata sulla nostra nazione fino ai giorni nostri, anche se in forma ma...
Da quando i colonizzatori sono sbarcati sul suolo brasiliano, il nostro Paese ha mostrato giorno dopo giorno la crescente manipolazione di altre culture e idee rispetto alle nostre. Per quanto riguarda l'aspetto religioso, non è stato diverso. I primi movimenti religiosi in terra brasiliana desideravano in gran parte obbedire a ciò che dettava lo Stato dell'epoca, unendosi così alle forze di cui la Corona portoghese aveva bisogno per impadronirsi sempre più del nostro Brasile. Questa unione tra Stato e Chiesa si è perpetuata sulla nostra nazione fino ai giorni nostri, anche se in forma mascherata. Tuttavia, i benefici che lo Stato ha concesso a chi lo ha aiutato all'inizio, la Chiesa, hanno portato a un problema che deve essere aggirato: Il commercio della fede. Con i privilegi concessi dallo Stato, l'attuale scenario religioso brasiliano non è al passo con quella che dovrebbe essere la sua principale preoccupazione: le cause sociali, il bene degli altri, il Vangelo puro e semplice.
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