Viviamo in un epoca in cui sembra inevitabile provare un senso di precarietà. Sempre più difficile concepire una progettualità esistenziale, sempre più complicato difendere quei diritti inalienabili che fanno parte della sfera emotiva di ogni essere umano che nasce ed agisce nel Mondo. Crescere, studiare, lavorare, fare dei figli, ricevere cure sanitarie e vivere una vecchiaia dignitosa sono ormai diventati dei privilegi, anche in quei Paesi storicamente più attenti al benessere dei propri cittadini. L Europa gioca in questo senso il triste ruolo di creatore-distruttore del Welfare State, ovvero dello Stato assistenziale: dopo secoli di lotte per l emancipazione civile, sociale e culturale, essa sembra ormai vittima delle sue recenti politiche economiche. Ma quando è iniziato il processo di (de)costruzione del Welfare? Quale futuro si prospetta per il sentire civile di milioni di individui sottoposti a regimi statali sempre più messi in discussione da interessi e politiche sovranazionali? Questo studio prova a tracciare le linee di un principio basilare della convivenza sociale, dalle origini della civiltà occidentale fino ai giorni nostri.