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Le Carceri italiane sono da tempo sovraffollate: circa un terzo dei detenuti sono stranieri. In attesa che si ponga mano legislativamente al tema dei flussi migratori, gestendolo e non solo subendolo, sarebbe opportuno sperimentare buone prassi che, all'interno degli Istituti, permettano di migliorare la vita detentiva di questa parte di reclusi. Gli autori Maria Cristina BIGI (Direttore Casa Circondariale della Spezia) e Roberto SBRANA (Psicologo-Psicoterapeuta, Esperto Ministero Giustizia) in questo scritto, alla luce dei risultati di una ricerca effettuata in una Casa Circondariale di medie…mehr

Produktbeschreibung
Le Carceri italiane sono da tempo sovraffollate: circa un terzo dei detenuti sono stranieri. In attesa che si ponga mano legislativamente al tema dei flussi migratori, gestendolo e non solo subendolo, sarebbe opportuno sperimentare buone prassi che, all'interno degli Istituti, permettano di migliorare la vita detentiva di questa parte di reclusi. Gli autori Maria Cristina BIGI (Direttore Casa Circondariale della Spezia) e Roberto SBRANA (Psicologo-Psicoterapeuta, Esperto Ministero Giustizia) in questo scritto, alla luce dei risultati di una ricerca effettuata in una Casa Circondariale di medie dimensioni, formulano alcune ipotesi trattamentali su cui riflettere, collettivamente.
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