Lo studio si è concentrato su come le collaboratrici domestiche di un sobborgo a bassa densità di Harare, in Zimbabwe, hanno affrontato le sfide legate al lavoro e ha stabilito una pletora di sfide che queste collaboratrici domestiche hanno affrontato sul posto di lavoro, e come hanno risposto ad esse sia individualmente che collettivamente. Lo studio ha quindi previsto che i lavoratori domestici non sono passivi, ma sono agenti attivi, che si attivano sempre per mitigare le loro deplorevoli condizioni di lavoro.