I conflitti sono un fatto inevitabile e ricorrente della vita. Ogni sforzo dovrebbe essere diretto alla sua prevenzione, gestione e risoluzione quando si manifesta. Altrimenti, le sue tendenze distruttive possono essere meglio immaginate che viste. Peggio ancora, il conflitto prosciuga l'energia, la manodopera e le risorse materiali delle comunità in guerra, anche se esistono in condizioni molto pietose caratterizzate da fame, povertà, analfabetismo, condizioni di vita povere e inimmaginabili. Nonostante la colossale quantità di risorse umane e materiali spese per la pace globale e la gestione dei conflitti da varie nazioni, stati, governi locali e comunità, invece di diminuire le crisi intercomunitarie, esse stanno piuttosto diventando più virulente e distruttive. Questo libro è un prodotto dell'esperienza dell'autore come vittima di conflitti intercomunitari, influenzatore della comunità, mediatore e ricercatore. Così, la spinta di questo libro è diventata vitale alla luce delle sfide erculee poste dalla prevalenza dei conflitti intercomunitari nella nostra società e il desiderio dell'autore di dare un contributo documentato alla realizzazione della coesistenza pacifica nelle nostre varie comunità/ruralità nel mondo.