Il presente studio sperimentale cerca di esaminare le prospettive biomediche della diosmina, un polifenolo, contro la carcinogenesi epatica sperimentale indotta dalla NDEA. I ratti portatori di cancro al fegato mostrano alterazioni del peso corporeo, degli organi e anche dei livelli di acidi nucleici (DNA e RNA), enzimi marcatori tumorali come AST, ALT, ALP, LDH, ¿-GT e 5'NT), enzimi xenobiotici (fase I e II). I cambiamenti cellulari sono stati valutati istopatologicamente e al microscopio elettronico. Grazie alle proprietà curative della diosmina, essa preserva gli enzimi biochimici al livello abituale e convalida i danni strutturali indotti dall'agente cancerogeno, l'NDEA. L'effetto della diosmina è stato testato su linee cellulari derivate dall'uomo e mostra cambiamenti significativi, pertanto si può concludere che la diosmina ha un potenziale farmacologico e terapeutico contro i modelli di cancro.