I test sierologici per l'HIV e l'HCV si basano sulla rilevazione degli anticorpi presenti nel sangue del donatore. Si tratta della cosiddetta finestra immunologica, un periodo in cui, anche in caso di infezione, la sierologia dell'individuo è negativa. L'obiettivo era quello di realizzare uno studio comparativo con un'analisi critica delle metodologie di screening per il test dell'HIV e dell'HCV nei donatori del Centro di Ematologia ed Emoterapia dello Stato di Piauí - HEMOPI. Il confronto tra le metodologie ha dimostrato che, sebbene l'accordo tra i test per l'HIV sia stato del 99,7% e quello tra i test per l'HCV del 99,8%, le due metodologie sono complementari, poiché i coefficienti Kappa sono stati rispettivamente di 0,25 (discreto) e 0,50 (moderato). In questo modo, si può dedurre che, non esistendo ancora sul mercato mondiale test sierologici con sensibilità e specificità del 100%, un'alternativa proposta per garantire la sicurezza trasfusionale è l'associazione tra metodologie complementari, come attualmente suggerito dal Ministero della Salute, attraverso la Sorveglianza Sanitaria.