Questo studio è stato condotto per valutare l'uso di farmaci veterinari da parte degli allevatori e per rilevare la presenza di residui di antibiotici nella carne di bestiame proveniente dai macelli di Maradi, Niger. L'approccio metodologico adottato consisteva, in primo luogo, in un'indagine sul campo e, in secondo luogo, nel prelievo di campioni di carne che sono stati analizzati in laboratorio.L'indagine ha rivelato che su 320 agricoltori, 200 (o 62,50%) praticano l'automedicazione dei loro animali. Di questi, il 96% e l'80,77% usano rispettivamente antibiotici delle famiglie della tetraciclina (ossitetraciclina) e della penicillina (procaina penicillina G). Questi farmaci sono usati in modo anarchico, senza una dose d'uso ben determinata. Questa prescrizione porta al non rispetto dei periodi di attesa da parte del 99,69% degli agricoltori e dell'82,07% dei venditori di farmaci che non ne sono a conoscenza. In breve, l'uso abusivo di antibiotici e il mancato rispetto del periodo di attesa portano alla presenza di residui di queste molecole nel manzo consumato a Maradi.
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