Si dice che nell'interazione colibrì-pianta questi organismi si associano secondo un accoppiamento morfologico tra i becchi di questi uccelli e le corolle delle loro piante, che si crede essere il prodotto di una co-evoluzione morfologica tra queste strutture, ma, fatti non valutati nelle analisi potrebbero dare spazio ad una reinterpretazione del fenomeno. Questo saggio inizia con un'analisi del generalismo ecologico e morfologico nell'interazione, che, alla luce delle scoperte nelle reti di interazione pianta-animale, ci permettono di pensare che le cause delle forme di becchi e corolle probabilmente non sono direttamente legate all'interazione, ma a processi microevolutivi e all'inerzia filogenetica, fenomeni possibili grazie a quel generalismo che i sistemi di rete tendono a conservare, quindi, l'importanza del nettare per i colibrì, e anche le forme e le dimensioni dei becchi e delle corolle sono utilizzati come fattori che spiegherebbero il fatto che i colibrì, come la dimensione del becco aumenta in diverse specie, includono tra le loro risorse piante con corolle più lunghe, producendo così il fenomeno citato all'inizio.
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