Proponiamo di esaminare il modo in cui avviene la riorganizzazione fondiaria, attraverso le azioni intraprese dagli agenti del capitale nazionale e internazionale con l'appoggio dello Stato brasiliano; che agiscono sulla struttura fondiaria non con l'intenzione di cambiarla, ma piuttosto per renderla ancora più concentrata e inaccessibile a migliaia di lavoratori in lotta per la terra, agendo sempre dove c'è tensione, nel tentativo di destrutturare i movimenti sociali e le lotte storiche per l'accesso alla terra, trasformando così la riforma agraria da problema sociale ed economico a questione di mercato, attraverso programmi che favoriscono l'acquisto e il finanziamento della terra, a scapito dell'espropriazione e della ridistribuzione. Qui uniamo due scale di analisi: quella che si concentra sulle implicazioni generali della questione agraria brasiliana e quella del Banco da Terra nel sistema fondiario del Paese, per posizionare il dibattito a partire da un'indagine empirica: i gruppi del Banco da Terra a Londrina e Tamarana.