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L'attività traduttiva svolta dal giovane Studley è da me analizzata in questo lavoro di ricerca, autore che oltre alla fonte senecana contamina la sua versione con l'inserzione di motivi presenti in altre fonti della classicità greca e latina. La traduzione della Medea di Studley assurge a speculum, 'specchio' (funzione, questa, che caratterizza la maggior parte dei drammi e delle riscritture rinascimentali inglesi), affinché i Potenti possano scorgere ciò che altrimenti resterebbe occulto ai loro occhi, ovvero l'impossibilità di sottrarsi ai decreti del Destino. Tuttavia, il Nostro non si…mehr

Produktbeschreibung
L'attività traduttiva svolta dal giovane Studley è da me analizzata in questo lavoro di ricerca, autore che oltre alla fonte senecana contamina la sua versione con l'inserzione di motivi presenti in altre fonti della classicità greca e latina. La traduzione della Medea di Studley assurge a speculum, 'specchio' (funzione, questa, che caratterizza la maggior parte dei drammi e delle riscritture rinascimentali inglesi), affinché i Potenti possano scorgere ciò che altrimenti resterebbe occulto ai loro occhi, ovvero l'impossibilità di sottrarsi ai decreti del Destino. Tuttavia, il Nostro non si limita alla contaminatio di più fonti, ma dà prova della sua originalità modificando del tutto il primo Coro della tragedia senecana e apportando innovazioni in vari luoghi del dramma in risposta alle esigenze della sua epoca. Studley, infatti, mostra un volto nuovo dell'irata e folle figura di menade latina nel tentativo di marginare l'autonomia e il potere risultati così inquietanti nella fonte classica.