John McCarthy, ampiamente riconosciuto come uno dei padrini dell'IA, l'ha definita come "la scienza e l'ingegneria della creazione di macchine intelligenti". Nel 1959, Arthur Samuel, uno dei pionieri dell'apprendimento automatico, definì l'apprendimento automatico come un "campo di studio che dà ai computer la capacità di imparare senza essere esplicitamente programmati". I programmi di apprendimento automatico, in un certo senso, si adattano in risposta ai dati a cui sono esposti (come un bambino che nasce senza sapere nulla, adatta la sua comprensione del mondo in risposta all'esperienza). Al giorno d'oggi, ciò di cui ha bisogno la generazione digitale del XXI secolo è un sistema informatico in grado di svolgere compiti che normalmente richiedono l'intelligenza umana, come la percezione visiva, il riconoscimento vocale, il processo decisionale e la traduzione tra le lingue. L'apprendimento automatico è un sottoinsieme dell'IA, che è un termine generico per indicare qualsiasi programma informatico che faccia qualcosa di intelligente. Le lingue naturali sono quelle parlate dalle persone. È difficile per un individuo conoscere e comprendere tutte le lingue del mondo. La traduzione automatica (MT) è il compito di tradurre automaticamente un testo da una lingua naturale a un'altra.