La segretaria di una Facoltà di Lettere scopre il cadavere sgozzato della collega, segretaria del Rettore, in un bagno riservato alle signore. Una foto, ripresa da un telefonino di uno studente, viene pubblicata sui giornali sotto il titolo della cronaca. La foto mostra la donna seduta, al centro di una stanza, con il viso stravolto e piangente, subito dopo il ritrovamento. Quest'immagine, ispira un giovane artista di body art che la rappresenta, leggermente variata, in uno spazio espositivo con il titolo: "Donna piangente seduta nel centro di una stanza". Questa installazione viene visitata, per tutte le sere della durata della mostra, dalla segretaria: La signorina Flora dell'immagine originale. Lo scopo di queste visite, apparentemente culturale, è quello di un'attrazione morbosa per la modella dello stage. Le due, dall'ultima sera della rappresentazione, iniziano una relazione amorosa che viene interrotta dall'incombere delle indagini, nelle quali, la timorosa ragazza, non vuole essere coinvolta dall'interessamento mediatico. La rottura, pone la segretaria in una profonda desolazione, convinta che quella sarebbe stata una relazione duratura, e non passeggera, come le accadeva spesso. Il titolo allude alla condizione umana e psicologica del personaggio principale: una lesbica, ma, anche a quella di un docente Ebreo e un poliziotto disincantato (?).
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