I due saggi che compongono questo piccolo libro fanno luce su uno degli intellettuali più importanti del Novecento: Walter Benjamin. Nato a Berlino nel 1892, figlio di genitori ebrei piccolo-borghesi assimilati, Benjamin diventa un intellettuale fuori dal comune, una sorta di prototipo dell'intellettuale mannheimiano "non legato", privo di legami istituzionali. Questa situazione instabile sarà decisiva per lo sviluppo della sua opera frammentata e antisistematica per eccellenza. Insieme, i due testi, di F. Querido (UNICAMP, Brasile) e Michael Löwy (CNRS, Francia), rivelano alcuni degli aspetti più affascinanti della sua singolare opera, il cui "pensiero surrealista", secondo le parole di Ernst Bloch su Sens unique, sembra sfuggire all'inquadramento nelle consuete correnti del pensiero moderno. È questa "solitudine" intellettuale che fa di Benjamin una delle figure più seducenti del XX secolo, una figura che, non a caso, ci perseguita ancora nel XXI secolo.
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