I popoli ugro-finnici costituiscono il secondo gruppo linguistico più numeroso d'Europa. Da tempo è stato stabilito che le singole lingue danno luogo a diversi modi di pensare e di guardare il mondo, addirittura a diverse filosofie. È un po' insolito che la linguistica ugro-finnica abbia più di cento anni di storia, ma pochi si sono chiesti se la mentalità dei popoli ugro-finnici differisca davvero da quella dei parlanti, ad esempio, delle lingue indoeuropee, e se sì, in che modo. Seguendo le orme di Sándor Karácsony e Gábor Lük¿, Kádár cerca la risposta a questa domanda nella sua raccolta di studi inclusa in questo volume. Egli esamina la questione soprattutto in confronto con i popoli indoeuropei, per cui il volume contiene molto per interessare anche il lettore di lingua indoeuropea. Per quanto riguarda gli argomenti, gli studi presenti nel volume coprono opere di filosofia linguistica, di teoria dell'arte e dell'educazione, fino ad arrivare alla musicologia. La prefazione del libro è stata scritta da Aleksandra Seldyukova, linguista nata a Mari (Cheremis) dell'Accademia delle Scienze di Mosca, e l'epilogo dal filosofo, linguista e poeta estone Jaan Kaplinski.
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