Fin dai primi contatti coloniali, il nord-est del Brasile è stato segnato da intensi processi di genocidio ed epistemicidio della popolazione indigena. Questi processi, opposti all'alterità non europea, hanno generato un contesto di forte negazione della presenza indigena nella regione. Nel corso del XX secolo, in questo contesto, sono nati diversi movimenti di riconquista etnico-territoriale che hanno imposto il riconoscimento dell'esistenza e dei diritti delle popolazioni indigene del nord-est. Per contribuire alla comprensione di questo contesto, analizzo la situazione politica del popolo Kiriri - situato nel medio bacino di Itapicuru, a Bahia - concentrandomi sulla sua distinzione intra-etnica e sulle sue divisioni interne. A tal fine, presento la configurazione delle scuole indigene e descrivo i processi di divisione intra-etnica alla luce dei legami tra territorio, istruzione scolastica e rappresentazioni emiche dei Kiriri della loro lingua indigena. Concludo che gli stessi diacritici usati per affermare l'unità etnica nei confronti dei non indiani sono usati anche per marcare le distinzioni interne del popolo, rivelando una molteplicità di "modi di essere" dei Kiriri: "uno per voi, molti per noi".
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