Mohamed Shehta, Mohamed A. Rabie, Mohamed Ragab

Utilizzo degli scarti del fico d'India

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Produktbeschreibung

Il fico d'India (Opuntia Ficus-Indica) è un membro della famiglia delle Cactaceae. Il frutto del fico d'India è costituito da buccia, semi e polpa. La buccia è il principale scarto dei prodotti a base di polpa di fico d'India, con circa il 37,72% del peso del frutto. I frutti del fico d'India (Opuntia Ficus-Indica) sono molto interessanti per le loro proprietà nutrizionali e antiossidanti, dovute principalmente alla presenza di vitamine, fibre, minerali e polifenoli. L'utilizzo di sottoprodotti agroindustriali contenenti valore nutrizionale per produrre nuovi additivi o integratori alimentari. Il frutto del cactus contiene quantità sostanziali di acido ascorbico, vitamina E, carotenoidi, fibre, aminoacidi e composti antiossidanti che sono stati ritenuti responsabili dei suoi benefici per la salute, come l'azione ipoglicemizzante e ipolipemizzante e le proprietà antiossidanti. Al giorno d'oggi, i consumatori preferiscono alimenti sani, una dieta a basso contenuto di calorie, colesterolo e grassi ma ricca di fibre, nonostante l'impatto sulla salute; le fibre alimentari sono associate a una resistenza agli enzimi digestivi come cellulosa, emicellulose, pectina, lignina, gomme. I frutti del cactus e i suoi scarti sono utilizzati per la produzione di prodotti alimentari come succhi, bevande alcoliche.

Produktdetails

• Verlag: Edizioni Sapienza
• Seitenzahl: 100
• Erscheinungstermin: 30. August 2023
• Italienisch
• Abmessung: 220mm x 150mm x 6mm
• Gewicht: 167g
• ISBN-13: 9786206390152
• ISBN-10: 6206390152
• Artikelnr.: 68786838

Autorenporträt

Je suis étudiante en doctorat. Je crois que la qualité et la sécurité des aliments sont ce qui compte le plus pour les consommateurs actuels, c'est pourquoi j'ai toujours rêvé de poursuivre une carrière dans le contrôle de la qualité et de la sécurité des aliments. Mes connaissances les plus solides et mes compétences interpersonnelles se sont grandement améliorées au cours de mes études de maîtrise en sciences sous la supervision des docteurs Siliha, Ragab et Rabie.