Negli ultimi decenni, l'urbanizzazione e l'industrializzazione hanno generato inquinamento e riscaldamento globale che hanno portato la civiltà umana alle porte degli habitat naturali. Questo studio aiuta a identificare la salute della fauna selvatica che vive in aree protette come santuari, riserve, parchi nazionali e giardini zoologici. Il metodo del sacrificio o dell'uccisione degli animali può sembrare più scientifico, ma è certamente eticamente scorretto. Data la preoccupazione per la perdita di vite animali per le indagini scientifiche, è urgente sviluppare indicatori biologici che non comportino l'uccisione di animali. Per superare questo problema è stato proposto di utilizzare feci, corna, ossa e peli come bioindicatori o biomarcatori per studiare l'esposizione grossolana ai metalli pesanti. Inoltre, questo strumento è di supporto per la conservazione della biodiversità a livello globale.